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I Distillati: Differenze e Curiosità

Si sa, dopo un pasto al ristorante la pancia è piena e siamo soddisfatti…ma come abbinare i distillati rimane, per la maggior parte di noi, un gran mistero.
In questo articolo scopriamo quali sono le differenze tra i distillati più conosciuti e come abbinarli alle diverse portate per non coprire i gusti delle pietanze.

 

Grappa, Rum e Whisky…quali sono le differenze? 

 

Come non partire dalla grappa quando si parla di distillati in Italia? Unica al mondo nel suo genere, la grappa si ricava dalla distillazione di una materia prima solida, ossia la vinaccia. In caso non lo sapeste, la vinaccia sono le bucce dell’uva spremute durante il processo di produzione del vino..

Per essere degna del nome di “grappa” il distillato in questione deve rispettare i seguenti vincoli: l’uva deve provenire dal territorio italiano e deve essere anche vinificata e distillata in Italia. Altrimenti, la grappa non sarà mai tale se non rispetta i canoni appena descritti quindi fate attenzione a eventuali imitazioni e truffe per essere certi di bere prodotti di qualità.

Passando invece ai numeri, la gradazione alcolica della grappa può variare dal 37,5% al 60% circa e il prestigio del prodotto finale varia in base alla qualità dell’uva da cui proviene, dall’impianto di distillazione utilizzata e dalla tecnica dell’esperto distillatore.

Il secondo distillato di cui parliamo è un elemento base della dieta di Jack Sparrow durante i suoi viaggi attraverso i mari, qualsiasi sia la destinazione. Sì, stiamo parlando proprio del rum (o rhum, o ron tra loro con lievi differenze), uno dei distillati più amati e diffusi in tutto il mondo.

Prodotto tipicamente in America Centrale e nelle isole caraibiche, per ricavare il rum si distilla lo sciroppo di canna da zucchero fermentato: una trovata per riciclare gli scarti ed evitare gli sprechi.

In base all’area geografica di produzione, il rum assume caratteristiche differenti, quindi le diverse bottiglie possono variare molto l’una dall’altra.

Ciò che invece è comunemente chiamato Whisky andrebbe ben suddiviso, per non far sussultare i puristi, in:

  • whisky: di origine scozzese, due distillazioni di malto d’orzo;
  • whiskey: dall’Irlanda (e alcune regioni d’America), tre distillazioni di orzo non maltato assieme a malto vero e proprio;
  • bourbon: decisamente americano, composto da un mix di cereali con almeno il 51% di mais e disciplinari ben precise.

 

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